Seguici su
cerca

Chiese

Elenco e storia delle Chiese nel nostro territorio

Chiesa di San Tiziano a Francenigo

Il primo edificio, inaugurato nel 1547, dopo i lavori voluti e finanziati da Ludovico da Porcia, arciprete di San Tiziano, era a navata unica. Furono eseguiti dei lavori per rifare il coro nel '700 e un restauro del tetto e di parte della muratura del 1818. Tra il 1924 e il 1927 furono aggiunte alla vecchia chiesa 2 navate laterali, fu ampliato il coro e venne realizzata la grotta della Madonna di Lourdes. Nel 1959 gli architetti Del Favero realizzarono un edificio con orientamento ad ovest. L'abside della navata sinistra accoglie un battistero della seconda metà del '500 con acquasantiera in pietra, sormontata da struttura lignea, con 8 portelle dipinte e culminante con una statua di S. Giovanni Battista. Notevole la pala dell'altare maggiore dipinta dall'Amalteo nel 1564; sopra la porta principale si trova la pala della Madonna del Rosario. I tre affreschi del soffitto sono di Sebastiano Santi, completati nel 1841.

Chiesa di San Liberale

Ad aula unica, con un vano-ripostiglio che termina con un terrazzo, dal quale si erge la torre campanaria in mattoni rossi. La facciata è chiuse da un timpano e il portale è sovrastato da una finestra semisferica; analoghe finestre si trovano sui 2 lati. E' presumibilmente contemporanea a S. Rocco (troviamo la medesima pietra nella muratura perimetrale). All'interno è conservata una pala raffigurante S. Liberale, guerriero, oltre ad una statuetta in maiolica della Madonna di Loreto. 

Chiesa di San Silvestro ad Albina

Il titolo di Parrocchia risale al '500 e si riferisce ad una piccola aula, che fu arricchita via via da cappelle minori e nuovi altari. Questa fu sostituita da un nuovo edificio, l'attuale, la cui struttura fu terminata nel 1861. La nuova chiesa è a navata unica, con fronte stretto e slanciato, presbiterio rialzato e 4 piccole cappelle, che accolgono battistero e altari.

Il campanile è del 1925. All'interno troviamo gli altari di S. Rocco e S. Sebastiano e della Madonna del Rosario, traslocati dalla vecchia Chiesta. Quest'ultimo è in marmo e di chiara impronta Settecentesca ed era sovrastato da una pala raffigurante la Madonna, ora su una delle pareti del presbiterio. Interessante la pala di SS. Sebastiano e Rocco, commissionata nel '600 in seguito ad una pestilenza.

Chiesetta del cimitero di Albina

L'attuale chiesetta è l'abside di ciò che resta dell'originale chiesa parrocchiale. La chiesa di Albina era già eretta a Curazia nel 1450. Nel 1860 venne decisa la costruzione di una nuova chiesa in posizione più elevata ed al riparo dalle piene della Livenza. Nello stesso periodo fu demolita la vecchia chiesa ad eccezione dell'abside, trasformata in oratorio del cimitero, e del campanile presente sino al 1905. A testimonianzxa delle antiche origini si può notare, all'interno del lato sud, la porta che immetteva nella torre campanaria e l'attaccatura dell'abside alla chiesa originaria osservando l'interruzione delle lesene sui lati nord e sud. E' novecentesca l'aggiunta del portale d'ingresso in pietra d'Istria.

Chiesa di San Lorenzo a Campomolino

Di impianto cinquecentesto, ma con probabili origini duecentesche, è la meglio conservata del comune, anche grazie ad un restauro terminato nel 2001, che ha messo in luce, tra l'altro, nuovi affreschi.

E' un edificio a navata unica, con 4 altari minori e battistero. Il presbiterio è isolato dalla navata da una balaustra e da alcuni gradini. Abbiamo notizia di un restauro documentato nel 1758 e concluso nel 1761.

 L'altare maggiore è il più vecchio, eretto contemporaneamente alla cappella duecentesta; vi trovano sede le due tavolette di Pomponio Amalteo, raffiguranti S.Pietro e S.Giovanni Battista, collocate nell'altar maggiore e, al centro, al posto di quella originale perduta, una pala di E. Dall'Oglio, del 1759, con la Madonna, S. Teresa, S. Lorenzo e S. Matteo.

Chiesa di San Tomaso di C. a Gaiarine

La consacrazione della Chiesa, che conteneva gli altari di S. Tomaso e di S. Zaccaria, è del 1443. L'Edificio fu successivamente ricostruito con le forme di un rinascimento provinciale e consacrato nel 1559 dal Vescovo di Ceneda. 

L'impianto era caratterizzato dalla torre campanaria in facciata. A cavallo dell'Ottocento ci saranno dei nuovi restauri della sagrestia e della canonica. Nel 1927 un nuovo intervento di restauro sconvolgerà l'impianto e l'orientamento della nuova chiesa: fu demolito il coro ottocentesto, e al lato opposto fu inserito il nuovo coro preceduto da un transetto sul quale si inserisce la cupola in rame. Il campanile neogotico fu eseguito tra il 1900 e il 1905.

Interessante l'altare della Beata Vergine del Rosario, ornato da intarsi marmorei, già presente nella prima parrocchiale, e quello di San Francesca Romana, ligneo e di impostazione barocca. Tra i dipinti, pregevole la pala in passato attribuita al Veronese, ma attribuibile probabilmente al figlio Carletto Caliari (1570-1596), che rappresenta la Madonna con Bimbo assunta in cielo con angeli, adorata dai SS. Tomaso di Canterbury e Zaccaria.