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Oratori e capitelli

Storia e descrizione degli Oratori e dei Capitelli del nostro Comune.

Oratorio di San Zaccaria a Gaiarine

Di origini incerte, è da alcuni ritenuta la prima parrocchiale di Gaiarine, data anche la sua posizione lungo la strada che da Roverbasso si innestava in Via Terraglio.

L'oratorio, ricostruito nel 1456 e ulteriormente rimaneggiato nell'800, è composto di una piccola navata, che prende luce da due piccole finestrelle a semicerchio. Era in origine orientato ad est e fu riorientato in epoca moderna, come testimoniano i resti di un portale sul lato sud.

Dedicato a San Zaccaria, Profeta e padre di San Giovanni Battista e in passato anche alla Beata Vergine Maria. All'interno c'è una Pala di San Zaccaria del 1857 di Amedeo Giuseppe Lorenzi.

Oratorio di San Rocco a Gaiarine

La costruzione si fa risalire al periodo successivo alla peste del 1485, in seguito alla quale Bartolomeo Pavan riceve dal Vescovo l'autorizzazione a costruire la chiesetta, dedicata a San Rocco e San Sebastiano. L'edificio venne riedificato nel 1641 e restaurato nel 1883. In seguito a questi ultimi lavori fu modificato l'orientamento della chiesetta. L'impianto attuale è in stile neogotico ad una navata, con portale di accesso e finestre ogivali in facciata; sulle pareti laterali, in pietra, si aprono due finestre semisferiche. Sulla copertura a due falde si innesta la torre campanaria. La pala d'altare, risalente al 500, rappresenta la Madonna con San Sebastiano e San Rocco; troviamo inoltre un'altra pala attribuita a Cima da Conegliano (1460-1518) o alla sua scuola, copia di quella dell'altare maggiore del Duomo di Conegliano.

Oratorio di Sant'Antonio a Campomolino

Collocato di fronte alla Chiesa Parrocchiale di Campomolino, il piccolo oratorio, ristrutturato nel 1749, costituisce un testo importante per la storia della devozione popolare. Al centro della parete di fianco è raffigurato, in lato il Padre Eterno, al centro la Madonna con il Bambino e ai lati i Santi Rocco (il cui culto ebbe larga diffusione nel periodo delle pestilenze) e Sebastiano.

Il dipinto è stato attribuito a F. Da Milano, ma una nuova attribuzione lo assegna invece a Girolamo Stefanelli da Porcia.

Altarino della Santissima Trinità ad Albina

Sorto probabilmente nel XVII secolo, lungo l'antica Cal Lunga, nel punto dove questa costeggiava Albinella.

La piccola edicola sacra, costruita sopra un tumulo artificiale, conserva all'interno degli affrschi in parte scalfiti e deteriorati: quello alle spalle dell'altare conserva un'immagine della Madonna con la raffigurazione della Trinità.